Aprilia Tuareg 660

Aprilia Tuareg 660

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Negli anni Settanta, Aprilia – azienda oggi più nota per i suoi successi nelle corse su strada e nelle moto stradali – aveva un vero e proprio pedigree fuoristradistico, vincendo gare di motocross, enduro e trial e costruendo una gamma di fuoristrada omologati per l’uso stradale. C’erano lo Scarabeo, la gamma RX e l’ETX125 e, a metà degli anni 80, una gamma di Tuareg: due tempi di piccola cilindrata, un 350 singolo ed il monocilindrico da 562 cc con motore Rotax, che prendeva il nome da una tribù sahariana, con la chiara intenzione da parte dell’azienda di partecipare al rally Parigi-Dakar. Nel 1989 un’Aprilia di serie partecipò alla competizione per la prima e, finora, ultima volta, classificandosi al 20° posto (anche se una RXV450 di proprietà privata e supportata dalla fabbrica ha corso nel 2010).

Ma a quel punto i capi di Aprilia si lasciarono sedurre dal fascino dei Gran Premi ed è lì che scelsero di concentrare i loro sforzi, con non poco successo, come si è visto.

Il nome Tuareg continuò ad abbellire il serbatoio di una moto da strada fino ai primi anni Novanta, ma l’interesse di Aprilia per una replica da deserto era scemato e la moto si trasformò nella più morbida Pegaso, con sporadici modelli da fuoristrada che spuntavano di tanto in tanto, se si contano la RXV450, alcune 125 da enduro e motocross di piccola cilindrata e la adventure bike CapoNord.

Fino ad oggi. Con lo sviluppo del bicilindrico parallelo da 659 cc di Aprilia, che equipaggia la moto sportiva RS660 e la roadster Tuono 660, il nome Tuareg è tornato.

La Tuareg è disponibile in tre colori: Acid Gold, Martian Red e la versione premium Indaco Tagelmust, con richiami all’originale Tuareg degli anni ’80.

La Tuareg viene fornita con una serie completa di accessori, tra cui borse laterali in alluminio (montate su un portapacchi), un bauletto in alluminio (che richiede anche una piastra di montaggio), barre antiurto, fendinebbia a LED, cavalletto centrale, parabrezza da turismo, sedili “comfort” con schiuma aggiuntiva (in tre diverse altezze: standard, con un’aggiunta di 20 mm o con una riduzione di 20 mm) e un cambio rapido up/down.

Il motore bicilindrico parallelo a 8 valvole di 270° da 659 cc della Tuareg presenta la stessa architettura di base del motore che equipaggia la moto sportiva RS660 e la roadster Tuono, ma è stato riadattato per ridurre il numero di giri e aumentare la potenza in basso per adattarsi meglio alla guida in fuoristrada.

La potenza massima è di 80 CV a 9250 giri/min: 20 CV in meno e 1250 giri/min in meno rispetto alla RS.

Le modifiche apportate all’erogazione di potenza della Tuareg vanno ben oltre l’alterazione delle curve di alimentazione e accensione del motore: le camme riprofilate aumentano l’alzata e riducono la sovrapposizione (il tempo in cui le valvole di scarico e di aspirazione sono aperte contemporaneamente all’inizio della corsa di aspirazione), il che tende a limitare la potenza di picco (di fatto strozza il motore agli alti regimi) ma può anche spostare il picco di coppia più in basso nei regimi, comprimendo la capacità di lavoro del motore in un intervallo di giri più breve. È quello che fanno i produttori per soddisfare le normative Euro 5 (perché con meno sovrapposizioni c’è una combustione più completa e meno possibilità che la miscela incombusta finisca nello scarico) anche se il motore del 660 è già Euro 5 con un’emissione di 99 g di CO2 al chilometro.

Aprilia-Tuareg-660-b Aprilia Tuareg 660

Il motore della Tuareg sembra più vivace di quello della RS660, anche se eroga 20 CV in meno agli alti regimi. Il modo in cui la sua energia è compattata in un intervallo di giri più breve, accentuato da una prima marcia più corta e da un cambio più corto in generale (con due denti in meno sul pignone del cambio rispetto alla RS660), conferisce alla Tuareg una guida frizzante e incisiva fin dal momento in cui si lascia la frizione.

L’Aprilia dichiara un peso di 204 kg, le forcelle sono KYB da 43 mm completamente regolabili e il posteriore è un ammortizzatore KYB completamente regolabile, con sospensioni che presentano un’escursione di 240 mm.

La Tuareg monta Pirelli Scorpion Rally STR – 90/90-21 e 150/70 R 18 con cerchi tubeless. Se questo sia un bene in fuoristrada dipende dal punto di vista, ma su strada il tubeless vince sempre.

Le specifiche dei freni dell’Aprilia sembrano esagerate: doppi dischi da 300 mm e pinze Brembo a quattro pistoncini rischiano di travolgere lo pneumatico anteriore, ma non è così. La Tuareg può essere frenata con forza e in profondità fino all’apice, ma può anche essere frenata con un buon controllo.

La Tuareg è dotata di quattro modalità di guida: Explore, Urban, Off-Road e Individual. Explore è la modalità stradale completa, Urban ha più TC e ABS, meno risposta dell’acceleratore e freno motore, Off-Road ha il livello minimo di TC, la risposta dell’acceleratore più morbida e l’ABS è disattivato al posteriore (e può essere disattivato anche all’anteriore, ma ritorna dopo il disinserimento dell’accensione) e l’ultima modalità è personalizzabile.

Il tutto è gestito da uno schermo TFT da 5 pollici; gli interruttori sono semplici: un pulsante a destra per cambiare modalità, mentre tutto il resto è gestito da una serie di quattro pulsanti per la navigazione e da un interruttore a bilanciere superiore per impostare il cruise control o regolare il livello del TC al volo. Il quadro comandi è facile da capire e da navigare, e il passaggio dalla modalità stradale a quella off-road è facile e veloce. Il cruise control della Tuareg è un bonus di serie.

In definitiva la Tuareg è una moto veloce, snella su strada, con una buona maneggevolezza e pneumatici tubeless. È dotata di un’infinità di aiuti elettronici oltre che la capacità di poter essere guidata fuoristrada.

Maggiori informazioni su https://www.aprilia.com/it_IT/.

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Carlin Pradin
22/11/2022
Molto gentile e professionale..
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Domenico Bruni
18/11/2022
Personale preparato e prezzi onesti
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MASSIMO PIRAM
19/07/2022
Alessandro persona eccezionale gentile e professionale mi ha risolto un problema al sistema ESA della mia BMW dopo che 3 officine avevano “sentenziato” di doverlo mandare a revisionare. Grazie
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Daniele Massai
22/05/2022
Alessandro (il titolare) sempre gentile e pronto ad aiutare nel caso ci fosse una urgenza (velocità nella riparazione) Loo consiglio vivamente

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