Triumph Scrambler 900 - 2026
La nuova Triumph Scrambler 900, modello 2026, rappresenta un significativo punto di svolta per la moto d’accesso al segmento Scrambler del marchio britannico. A un primo, rapido sguardo, la silhouette complessiva è immediatamente riconoscibile come parte della linea Scrambler di Triumph, ma l’impressione generale è che la moto abbia guadagnato un’aura estetica che la avvicina notevolmente alla sorella maggiore da 1200 cc, tradizionalmente più costosa. Questa percezione è il risultato di un profondo rinnovamento che investe sia l’aspetto stilistico che le fondamenta tecniche, con l’obiettivo chiaro di superare l’appeal puramente retro del modello precedente in favore di una maggiore abilità e versatilità, sia nella guida quotidiana su asfalto che nell’esplorazione fuoristrada.
Il posizionamento sul mercato vede la Scrambler 900 entrare nel segmento delle moto “cinque cifre”, con un prezzo di partenza per il mercato italiano che, secondo le stime aggiornate, si attesta intorno a €11.995 (franco concessionario). Questo è un aumento rispetto al modello che sostituisce, ma la natura degli aggiornamenti inclusi di serie lo rende quasi un affare. Il colore d’ingresso è un raffinato “Urban Grey,” una tonalità chiara che sfiora l’azzurro con un sottile pinstripe che contorna gli incavi del serbatoio, distaccandosi dall’aspetto più austero del precedente modello base tutto nero. Per chi desidera distinguersi, sono previste, con un sovrapprezzo, le due opzioni bicolore “Mineral Grey con Cosmic Yellow” o il più avventuroso “Matt Khaki Green con Phantom Black.” Nonostante la presentazione sia avvenuta nell’ottobre 2025, i clienti dovranno attendere fino a marzo 2026 per la consegna, come indicato dal costruttore.
Dal punto di vista della propulsione, la Scrambler 900 del 2026 mantiene il suo cuore pulsante: il bicilindrico parallelo Triumph con albero a 270 gradi. Questo propulsore, conforme alle normative Euro 5+, eroga la medesima potenza di 47,8 kW (64,1 CV) a 7.250 giri/min, e una solida coppia di 80 Nm (equivalenti a 59 lb-ft) disponibile a soli 3.250 giri/min. Le prestazioni, di conseguenza, non differiranno radicalmente, conservando la caratteristica erogazione fluida e l’ottima spinta ai bassi e medi regimi. Il motore utilizza una singola camma per azionare quattro valvole per cilindro, con un rapporto alesaggio/corsa quasi quadrato di 84,6 mm per 80 mm, ottimizzato per privilegiare l’ampiezza dell’erogazione piuttosto che la potenza di picco. Il cambio rimane un’unità a cinque marce, gestito da una frizione assistita e antisaltellamento. L’aggiornamento più significativo, che ha un impatto diretto sulla dinamica e sulla sicurezza, risiede nell’elettronica di controllo. Per il 2026, la Scrambler 900 eredita i sistemi di assistenza al pilota supportati dall’Unità di Misura Inerziale (IMU) di Continental, che rende il controllo di trazione sensibile all’angolo di piega. Il sistema ride-by-wire abilita tre modalità di guida distinte: Road, Rain e Off-Road, con quest’ultima che adatta l’erogazione e, crucialmente, disabilita l’ABS sulla ruota posteriore per un controllo ottimale nella guida in fuoristrada.
Il reparto ciclistica è il vero protagonista di questo aggiornamento. Sebbene il telaio tubolare in acciaio possa sembrare invariato, Triumph ne dichiara una riprogettazione, che si manifesta con chiarezza nelle componenti delle sospensioni. La moto abbandona le forcelle tradizionali da 41 mm in favore di unità Showa a steli rovesciati da 43 mm di diametro. Questi steli, con una finitura dorata, conferiscono un look che richiama la più sofisticata Scrambler 1200 XE. Pur non essendo regolabili, rappresentano un notevole miglioramento in termini di rigidità torsionale. Al posteriore, il forcellone in acciaio è stato sostituito da una più rigida e leggera unità in alluminio, accoppiata a doppi ammortizzatori Showa che ora integrano serbatoi separati (“piggyback”), sebbene mantengano la sola regolazione del precarico. Sia la ruota anteriore che quella posteriore beneficiano di 120 mm di escursione. Un altro passo avanti si registra nell’impianto frenante: la pinza anteriore è ora di tipo radiale a quattro pistoncini, pur mantenendo un singolo disco. Al posteriore, la pinza Nissin a due pistoncini è confermata. L’introduzione dell’IMU completa il pacchetto sicurezza, estendendo la funzionalità dell’ABS e del controllo di trazione anche alle curve, un notevole passo avanti rispetto al passato. Anche i cerchi sono stati oggetto di alleggerimento, passando dall’acciaio all’alluminio, mantenendo lo stile a raggi e le dimensioni: 19 pollici all’anteriore (pneumatico 100/90-19 Metzeler Tourance) e 17 pollici al posteriore (pneumatico 150/70-17). Il peso complessivo in ordine di marcia si attesta a 221 kg.
Per quanto riguarda il comfort, i giudizi definitivi sono rimandati a un test su strada, ma il nuovo modello presenta una sella ridisegnata, la cui altezza da terra rimane accessibile a 790 mm. La nuova impostazione stilistica è evidente nei dettagli, come i doppi scarichi sovrapposti sul lato destro, ridisegnati in chiave più moderna, e l’eliminazione del caratteristico pannello ovale portanumero sul lato sinistro, sostituito da una carenatura più convenzionale che ne richiama vagamente la forma. Il manubrio è stato ulteriormente allargato, passando da 835 mm a 853 mm, migliorando la sensazione di controllo e la postura in fuoristrada. Anche il serbatoio, pur mantenendo la capacità di 12 litri, è stato sottilmente rimodellato. Nonostante il motore invariato, Triumph dichiara un miglioramento dell’efficienza nel consumo di carburante, che scende a 4,0 litri ogni 100 km, garantendo un’autonomia teorica di circa 299 km e riducendo le emissioni di CO2 a 95 g/km.
Infine, l’equipaggiamento tecnologico non è eccessivo, ma mirato e funzionale. Il tachimetro analogico tradizionale viene sostituito da un elegante quadrante circolare in stile retrò che integra un display LCD e uno schermo TFT per visualizzare velocità, contagiri, marcia e modalità di guida. Una porta di ricarica USB-C è ora standard, e il faro anteriore a LED è un’altra significativa novità per l’intera gamma Bonneville 2026. Per i motociclisti che cercano maggiore connettività, un modulo Bluetooth opzionale aggiunge la possibilità di gestire chiamate, musica e navigazione turn-by-turn. Per esaltare il suo potenziale fuoristrada, sono disponibili optional come il parafango anteriore rialzato e un paramotore in alluminio, mentre un’opzione di ammortizzatori posteriori Fox con regolazione della compressione promette di affinare ulteriormente la maneggevolezza.
La Scrambler 900 (2026) emerge come un pacchetto estremamente convincente. L’aggiornamento stilistico, le migliorie tecniche nel telaio e la fondamentale integrazione dell’elettronica IMU rendono questa moto più desiderabile che mai. Rappresenta una scelta eccellente per coloro che cercano un equilibrio perfetto tra stile intramontabile e prestazioni moderne, senza l’eccessiva potenza o complessità di un modello da 1200 cc, ma con una capacità di guida che va ben oltre la semplice esibizione estetica. Maggiori dettagli su https://www.triumphmotorcycles.it/.
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